AGROPOLI (SA)
8.9.10.11 settembre
2016

MUOVERSI NEL PAESAGGIO SONORO
incontro tematico tra operatori, sound artist, danzatori, persone interessate al tema del PAESAGGIO SONORO

MUOVERSI NEL PAESAGGIO SONORO

Sebbene ci si immagini l’ascoltatore come un soggetto sostanzialmente passivo, semplicemente aperto a che i suoni entrino nella sua coscienza – oppure anche pensando il nostro ascoltatore come una persona distratta che non presta alcuna cosciente attenzione ai suoni che lo circondano– ebbene, in tutti i casi l’ascolto è una attività. E lo è proprio partendo dal fatto fisico del suono. Il suono è uno spostamento d’aria. Non arrivano al nostro orecchio i suoni come tante diverse onde, ognuna prodotta da un oggetto sonoro, scagliate contro il nostro orecchio come frecce. Arrivano invece continuamente onde complesse, in un flusso continuo di compressione e rarefazione. E il nostro cervello le analizza e le decodifica identificando in questo flusso le varie componenti. Questo processo avviene sempre, perché non possiamo smettere di ascoltare: l’orecchio non ha palpebre e d’altra parte siamo sempre immersi in un mezzo conduttore, quale è ad esempio l’aria. Allo stesso modo, non possiamo smettere di interpretare i flussi sonori che ci arrivano.

L’incontro ad Agropoli approfondire l’argomento delle relazioni tra il movimento e l’ascolto del mondo intorno a noi, del paesaggio sonoro, a partire dalla quotidianità, l’ascolto necessario al raggiungimento di finalità pratiche, fino a quello più propriamente creativo ed estetico, ovvero la danza. Muoversi nello spazio sonoro, quali sono gli aspetti pratici, e quali possono essere gli approcci estetici e creativi su questa tematica. Quali elementi del paesaggio sonoro ispirano, aiutano o indirizzano il nostro movimento.

Prima che il mondo venisse così dominato dalla visione, a cui deleghiamo la maggior parte del trasferimento delle informazioni, prima della rivoluzione industriale, in una società più arcaica e contadina, il suono dava indicazioni anche maggiori della vista, ad esempio il suono delle campane dava ad un viandante l'ubicazione di un villaggio anche se visivamente ancora non era percepito, il verso degli uccelli dava indicazione ai marinai sulla prossimità della terraferma, ancor prima che l’occhio potesse individuarli nel cielo. In una città come Roma i suoni delle fontane che si trovavano (e si trovano, anche se oggi questi suoni sono percepiti solo da breve distanza) nelle varie piazze e piazzette, servivano sicuramente a dare una precisa impronta sonora ad ogni piazza, distinguendone la “sonorità” da quella delle altre. È facile immaginare esempi come questi: in definitiva richiami sonori, al posto di insegne.

Dopo la rivoluzione industriale, ma soprattutto dopo la rivoluzione elettrica, il cosiddetto rumore di fondo rende più difficile affidarci all’udito ed il suo utilizzo nella segnaletica diviene più marginale, ma se ne fa ancora uso in caso di emergenze, le ambulanze, la polizia, i vigili del fuoco, i suoni delle cui sirene afferrano l’attenzione molto prima che l’oggetto stesso che le diffonde risulti visibile. È questo un ruolo importante che viene affidato alla segnalazione acustica nelle città contemporanee, ma quali altri possibili suoni, magari più discreti, studiati ad hoc, esistono, o potrebbero esistere, per aiutarci nella mobilità, per rendere il nostro viaggiare nello spazio più agevole, ma anche – e forse soprattutto – piacevole?

È altrettanto facile accorgersi di come oggi queste siano situazioni (o scelte) desuete, se non impossibili. Immaginiamo ancora, quando visitiamo uno spazio archeologico, quali suoni potevano esserci un tempo e come un cittadino o un visitatore potesse regolarsi nel labirinto di quelle viuzze guidato per lo più da stimoli uditivi. Perché in ambienti come quelli il suono arriva senz’altro più lontano della vista.

Non dimentichiamoci inoltre quanto sia importante, se non vitale, per un non vedente la possibilità di orientarsi nello spazio attraverso i suoni. Quali sono i metodi che i non vedenti usano? Come funziona, ad esempio, l’ecolocazione?

E infine, quanti stimoli un paesaggio sonoro, o la ricerca sul suono dell’ambiente, può offrire a chi del movimento fa un'arte, al danzatore, ad esempio. E viceversa, quanto il punto di vista di chi opera facendo interagire movimento e suono dell’ambiente può servire a chi studia l’architettura sonora dello spazio, sia esso urbano o extraurbano?

All’incontro è abbinato lo WORSHOP
SUONO AMBIENTALE PERCEPITO E DANZA
(conduttori Piero Leccese e Giacomo Calabrese)
Nella danza la centralità del corpo è cosa ovvia e dunque la sua relazione con lo spazio, il contesto, più o meno ampio, è praticamente inevitabile. Nel passato essa si manifestava quasi esclusivamente nella esperienza dello spazio teatrale opportunamente organizzato con scenografie finalizzate alla rappresentazione. A cominciare però dalle sperimentazioni pioneristiche dei primi del novecento al passo con le altre avanguardie artistiche, la coreutica moderna e contemporanea sente forte l’esigenza di affrancarsi da un contesto che veniva a condizionare in maniera sostanziale l’espressione di un movimento finalmente libero dal retaggio accademico del balletto. E dunque da un secolo circa la danza contemporanea sceglie opportunità di espressione che esulano molto spesso dagli spazi propriamente teatrali con performance, videodanza e festival in contesti naturali e/o urbani. Nello specifico di contesti urbani la danza, attraverso il corpo e la sua ritualità di movimento non strettamente finalizzato al soddisfacimento di bisogni, nel gesto puramente espressivo “…pone domande imbarazzanti alla frenetica attività utilitaristica e finalizzata che la circonda. La danza diviene una sfida critica a quella qualità della vita che quotidianamente si esprime nel gesto ormai privo di significato. Utopicamente, essa crea il “tentativo di sabotaggio dall’interno dei meccanismi vitali della macchina-città”, e, al tempo stesso, è un “cercare nel suo ventre pulsante e troppo spesso indifferente, un rifugio protettivo per quelle attività espressive che troppo spesso languiscono nel chiuso e nel rifiuto dei teatri inospitali” (Carlo Sini, dalla presentazione di “Danza e paesaggio urbano” all’interno del Festival “Paesaggio urbano e Arte contemporanea”, Potenza, 2009)  I workshop dunque partiranno da queste suggestioni e scegliendo due luoghi diversi, un contesto urbano e uno naturale, affronteranno il tema della traduzione dei suoni ambientali in movimento e della sua restituzione in suggestioni di improvvisazione e/o coreografiche.

top

PROGRAMMA

GIOVEDì 8 settembre
ore 15.00-20.00
ExOrto | via Marco Polo - Agropoli
Danza e suono ambientale percepito
WORKSHOP/ Giacomo Calabrese, Paola Campagna, Piero Leccese
PRENOTAZIONE

VENERDì 9 settembre
ore 9.00-10.00
PALAZZO CIVICO DELLE ARTI | via Pisacane - Agropoli
Accoglienza - Inizio lavori
ore 10.00-12.45
RELAZIONI
MASSIMO RUSSO / Del campo sonoro tra spazio e paesaggio
DARIO CASILLO - CRISTIAN SOMMAIOLO / Napolisoundscape Project
ANTONIO MAINENTI / La composizione è un percorso, il paesaggio illusorio
break
GIUSEPPE ANZANI / Il ruolo del suono nel paesaggio
ANTONELLO COLIMBERTI / Marcel Jousse e il rigioco dei gesti auricolari
ELENA BISERNA / Moving (in) Sound. Il progetto di ricerca Audio Mobility
break
ASCOLTO
PAOLO CALZAVARA / Antoine Promenade (excerpt#01)

ore 15.00-20.00
ExOrto | via Marco Polo - Agropoli
Danza e suono ambientale percepito
WORKSHOP/ Giacomo Calabrese, Paola Campagna, Piero Leccese

ore 21.30
Extra-Event
CASTELLO ANGIOINO ARAGONESE | Agropoli
40 suonetti - brevi racconti sul sonoro
letture da Esseri Rumorosi di Mechi Cena e Francesco Michi

SABATO 10 settembre
ore 09.30-12.45
PALAZZO CIVICO DELLE ARTI | via Pisacane - Agropoli
RELAZIONI
ELENA BISERNA / Passi e risonanze. Leggere e riscrivere lo spazio camminando
STEFANO ZORZANELLO / Dagli esseri unicellulari all’ecolocazione: sensorialità ed esigenze pragmatiche delle macchine viventi
FRANCESCO MICHI-MECHI CENA / RADIOS 1984
DONATELLA MAZZOLENI / Tabulae Musicales. Paesaggi e suoni immaginari delle origini
break
LAURA VELARDI / Il suono, il movimento, e l’acqua nel paesaggio sonoro delle città
VINCENZO MASSA (Presidente UCII Campania) / Il Suono nel paesaggio del non vedente
STEFANO ZORZANELLO / Controller gestuali, produzione sonora e suono ambientale. Dal gesto al suono al biofeedback
break
ASCOLTO
MARCO MOLTENI / Mohenjo-daro

ore 15.00-20.00
ExOrto | via Marco Polo - Agropoli
Danza e suono ambientale percepito
WORKSHOP/ Giacomo Calabrese, Paola Campagna, Piero Leccese

ore 21.30
CASTELLO ANGIOINO ARAGONESE | Agropoli
PERFORMANCE
Danza e suono ambientale percepito
dimostrazione esito finale del laboratorio

DOMENICA 11 settembre
ore 8.30-12.30
Raduno
Stazione Ferroviaria - Agropoli
PASSEGGIATA SONORA - Parco Archeologico di PAESTUM
Soundwalk nella città antica di Paestum: per un’antropologia sonora del mondo antico
a cura di EMILIANO BATTISTINI e FABRIZIO LOFFREDO
condotta da FABRIZIO LOFFREDO con ANGELA PUCA
PRENOTAZIONE

Al termine della passeggiata
Incontro conclusivo dei partecipanti all'incontro
libera discussione sul tema dell'incontro
Chiusura lavori

top

GLI SPAZI

ExOrto
via Marco Polo

PALAZZO CIVICO DELLE ARTI
via Pisacane

IL CASTELLO

top

ALLOGGI

Le Convenzioni:
Ristorante pizzeria Borrelli
Corso Garibaldi
84043 Agropoli (Salerno)

Hotel Mare
Via Michelangelo
84043 Agropoli (Salerno)
tel +39 0974 823666
fax +39 0974 826118
info at hotel-mare dot com

top

CONTATTI

email
email info@paesaggiosonoro.it leccesepiero@gmail.it

tel.
Francesco Michi (coordinatore FKL per l'Italia)
3498559706

Piero Leccese (direttore ExOrto)
338 4954284

top